La Ballata Di Mario Rossi | Ernia | Supertesti.it




La Ballata Di Mario Rossi



Testo La Ballata Di Mario Rossi


Resta calmo, resta calmo
Sono calmo, sono calmo
Resta calmo, resta calmo
Sono calmo, sono calmo
Resta calmo, resta calmo
Sono calmo
Senti
Una storia che non raccontano alla scuola perché fa paura
Lato oscuro della luna
Se la raccontassero poi sai te che fregatura, autocensura
Dal primo giorno che entri a lavoro t‘accorgi che quel giorno è come il battesimo
Lavori per far fare i soldi un altro che in più ringrazi, bentornati al feudalesimo
Fingi di essere umile, poco ambizioso e di esser felice
Se lei è nubile è meglio da assumere
Schiacciato sui mezzi come un‘alice
Il mio vecchio capo ancora lo detesto
Ma non finii l‘uni, io non faccio testo
Tu che hai studiato dieci anni, non penso che davvero sognassi di fare questo, j‘ai mal à la tête
L‘ambizione maggiore è avere una donna che non sembri il termosifone
Dodici ore e poi il weekend puoi goderti il televisore
Fallito è chi sta ai piani bassi
Che guadagna meno, non so se mi spiego
Sdraiato a terra come pezzi di Lego
Ma almeno quello può riempirti un po‘ l‘ego
Spazio negato
Il tuo tempo non è un diritto arrogato
Dai non fare quella faccia sfigato
In questa azienda dovresti sentirti perlomeno appagato
Un grillo che parla sta sulla tua spalla
Ti dice non farlo, è come il tuo Daimon
Racconta una palla e sta giornata salta
Oggi puoi farlo, sai di che parlo, o no?
Resta calmo, resta calmo
Sono calmo, sono calmo
Resta calmo, resta calmo
Sono calmo, sono calmo (j‘ai mal à la tête)
Resta calmo, resta calmo
Sono calmo, sono calmo
Sono calmo, sono calmo
Poi arriva il giorno
Che nasce un figlio che riempe l‘orgoglio
E svuota il portafoglio
Sa ricucir sentimenti spezzati
O che in altri casi non ci sono mai stati
Vi siete impegnati, Dio mio che bravi
Tra i pianti dei bimbi e i sorrisi dei cari
Applausi per farvi sentir realizzati
Ma le carezze le apprezzano i cani
Forse alla felicità basta niente
Ma queste giornate sono uguali sempre
Questi cuscini ricordano seni
E queste coperte ricordano un ventre
Odia chi c‘ha più di te perché ti senti meno
Tipico italico medio
Dai social lui sembra sereno
E tu detesti rifare le ferie sul Tirreno
A chi ce l‘ha fatta tu trovi i però
Perché tu credi in Cristo, non nell‘arrivismo
Faresti lo stesso solo se potessi
Chi guadagna poco qua viene mal visto
Non c‘è via d‘uscita (Oh no) che non sia in salita
I momenti belli stanno sulle dita
Pensa a volte quanto sia fantozziana la vita
Con gli anni poi è risaputo
Aumenta la lista degli "avrei potuto"
Chi non s‘accorge non è molto astuto
Oppure ha il cuore grande come uno sputo
Tu che mi ascolti non ti senti coinvolto
Quindi capisco il sorriso da scemo
L‘insoddisfazione è la natura umana
Nessuno escluso, ognuno compreso


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